Il Centenario dei “Fatti di Sarezzo” - 27 Giugno 1920

Sarezzo

I fatti

Durante l’estate del 1920 la Sezione Tessile di Sarezzo, aderente alla Federazione delle Unioni Cattoliche del Lavoro, dopo un anno di attività sindacale intende promuovere il proprio ruolo attraverso una manifestazione. La data prescelta è domenica 27 giugno con un articolato programma in cui si prevede la sfilata con bande musicali, la messa, il comizio, un banchetto, la benedizione del vessillo e il canto del Te Deum.

L’iniziativa è organizzata, a meno di due anni dalla fine della guerra, in un periodo di forti tensioni di natura sociale ed economica, di crisi istituzionale e in cui si registra una contrapposizione accesa tra l’area cattolica e l’area socialista sia a livello politico che sindacale.

Il contesto favorisce dinamiche che proprio a Sarezzo assumono la fisionomia e la dimensione della tragedia. Quella domenica mattina durante il comizio che si sta svolgendo in una situazione già particolarmente tesa e confusa, un colpo di pistola dà l’avvio alla tragedia; segue una prima serie di colpi di moschetto e in sequenza altri spari di pistola e fucili. Nell’arco di pochi minuti l’evento si muta in eccidio e si contano cinque vittime, a cui ne seguirà una sesta, una nuovo decesso alla fine di agosto indotto dalle ferite subite a giugno nella piazza. Ai fatti, segue un processo che si conclude con una “sentenza discutibile, che condanna più sulla base pregiudiziale ideologica che su dei fatti accertati” (Bonetti-Pagani, 1987) un giovane gardonese.


 

Memoria e ricerca

Una tragedia che ha una particolare rilevanza e che diviene nel tempo parte integrante della memoria della comunità non solo saretina ma dell’intera Valle al punto che, nel corso degli anni, diviene ricorrente l’espressione o il richiamo ai “Fatti di Sarezzo”.

Gli studi approfonditi di Piergiorgio Bonetti e Paolo Pagani nel 1987 forniscono una dettagliata descrizione della vicenda; la ricerca condotta attraverso la documentazione d’archivio e le cronache di quotidiani e periodici dell’epoca, pur non potendo usufruire degli atti processuali che, in quegli anni non sono ancora consultabili, risulta fondamentale per riuscire a comprendere le caratteristiche di ciò che è accaduto ed il contesto in cui si sono svolti gli eventi.

Il Comune di Sarezzo, qualche anno dopo, il 1° luglio del 1995, in occasione del 75°, promuove un incontro e un dibattito in cui si prevede la presenza dei parenti delle vittime. In quell’occasione si inaugura la lapide con i nomi delle cinque vittime della piazza. Un’iniziativa che sottolinea quanto sia importante non dimenticare e sia indispensabile un confronto.

Seguono poi pubblicazioni a livello locale e nazionale in cui i “fatti di Sarezzo” vengono in più occasioni citati o analizzati dando corpo anche di recente a nuove interpretazioni e ipotesi storiografiche. Tra le ultime iniziative la conferenza promossa dalla sezione di Sarezzo dell’A.N.P.I. nel dicembre 2019, per una rivisitazione dei fatti alla luce delle ultime ricerche condotte.


 

Per il centenario

In concomitanza con il centenario, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sarezzo in collaborazione con il Sistema Archivistico-Bibliotecario e l’Assessorato alla Cultura della Comunità Montana di Valle Trompia propone una riflessione sulla vicenda con sei post sulla pagina facebook della Comunità Montana di Valle Trompia:

Puntata 1 – Il luogo

Puntata 2 – Antefatti

Puntata 3 – L’inizio della mattina

Puntata 4 – I fatti

Puntata 5 – Dopo

Puntata 6 – Processo e sentenza


 

Gli intenti dell’iniziativa sono principalmente tre: il primo è mantenere il ricordo di un fatto drammatico che ha colpito la comunità e che rimane esemplificativo di un particolare periodo storico, il secondo è invitare a fermarsi per un attimo e magari decidere di prendersi un po’ di tempo per approfondire l’argomento e il terzo consiste nell’avanzare alcune domande, per un approccio critico alla notizia e all’evento. Un invito alla conoscenza nella prospettiva di una lettura, di una ricerca di documenti e immagini, nella convinzione che proprio tale atteggiamento possa essere il miglior modo per ricordare.

Le opportunità per conoscere ed approfondire ci sono negli archivi e nelle biblioteche in cui sono disponibili le fonti dirette degli eventi e le pubblicazioni, ma anche nella rete in cui per il caso specifico è disponibile un video-documentario.

 

Alcune possibili domande che nascono dalla lettura della vicenda sono:

- I fatti di Sarezzo sono un caso isolato?

- Quali sono i motivi della contrapposizione tra i due movimenti popolari che proprio in quegli anni raggiungono la loro massima espansione?

- Quanto incidono le condizioni economiche e sociali dell’epoca, in particolare le tensioni in corso nei luoghi di lavoro?

- Qual è il ruolo dei sindacati dei partiti e della chiesa nella società dell’epoca?

- Quanto pesano le conseguenze della guerra conclusasi da quasi due anni?

- Come è concepito il dialogo politico in quegli anni?

- Quanto margine può avere la volontà della mediazione in un momento di forte tensione e scontro?

- Quale disposizioni avevano in genere i carabinieri e le altre forze dell’ordine in quelle situazioni?

- Che rapporto vi era in quegli anni tra le forze dell’ordine e la popolazione?

- Al di là della attribuzione di singole responsabilità, cosa segnala la la presenza di armi durante una iniziativa pubblica?

- Come una comunità può reagire di fronte ad una situazione talmente drammatica?

- Chi poteva trarre un vantaggio da un fatto così grave ?

- Si possono ipotizzare intenti premeditati piuttosto che una situazione solo drammaticamente degenerata?

- Perché pur difronte a evidente incertezze ed elementi contraddittori si giunge alla sentenza con il riconoscimento di un colpevole, seppur con attenuanti?

-Che rapporto vi è tra la “verità giudiziaria” e la “verità storica”?


 

Per saperne di più sul Sistema Archivistico di Valle Trompiahttps://opac.provincia.brescia.it/archivi/

Data: 06/07/2020 Ultima modifica: Mar, 14/07/2020 - 12:08