Fauna
MAMMIFERI

Passando ai carnivori non si può non segnalare la presenza della Volpe, della Faina e del Riccio, mentre più difficile da vedere sono la Martora e il Tasso, quest'ultimo per le sue abitudini notturne.
Il Capriolo è in aumento nei boschi di latifoglie a media quota, mentre sopra il livello vegetazionale sono presenti l'Avicola delle nevi e la Marmotta (sola nei dintorni del Monte Guglielmo), la Lepre variabile con il suo mantello grigio d'estate e bianco d'inverno. Più rari sono invece la Donnola e l'Ermellino.
UCCELLI

Oltre a questi si fermano, per periodi più a meno lunghi, durante le stagioni del passo, il Crociere, l'Organetto, il Verzellino, il Lucherino, la Peppola, il Tordo sassello, il Fringuello di monte, la Cesena, il Ciuffolotto e nel sottobosco umido la Beccaccia.
Colonie di Cornacchie grigie vivono tra i boschi di castagna e i prati, mentre non è raro osservare il volo della Poiana, del Gheppio e dell'Astore.
Il Fagiano di monte nidifica ai margini dei pascoli più alti e isolati, mentre per vedere la Coturnice e la Pernice bianca bisogna spingersi verso le cime più alte.
RETTILI ED ANFIBI

Il Biacco, invece, privilegia il bosco, dove trova abbondanza di cibo, assieme alla Lucertola muraiola, all'Orbettino, al Ramarro e al Colubro di Esculapio, definito il serpente più meastoso e docile della provincia.
Le pozze d'alpeggio sono fonte inesauribile di vita; in esse abita il Tritone. Lungo i torrentelli traviamo la Rana rossa con il suo potenziale nemico, la Matrice dal collare.
Il Rospo comune e il Rospo smeraldino conducono vita errabonda in valli umide e nel fitto sottobosco. Infine, molto più raro (lo si può trovare in prossimità del Maniva) è il Marasso palustre.
Ultima modifica:
Mar, 15/11/2016 - 09:27